Immaginare la realtà
Il cinema è autoritario: «taci e ascolta!»
Giovedì 3 giugno, per Edizioni Gruppo Abele, esce in libreria Immaginare la realtà. Conversazioni sul cinema, di Marco Tullio Giordana e Andrea Bigalli. Un libro-intervista sul cinema italiano nel ‘900 e il suo rapporto con una società in continua evoluzione.
La vocazione del cinema
«La vocazione mi raggiunse un pomeriggio d’agosto del 1967. Ero andato a vedere Blow-Up di Michelangelo Antonioni infilandomi nel cinema Corso di Milano al primo spettacolo. Ne uscii a mezzanotte,cacciato via dalle maschere, dopo averlo visto quattro volte di seguito». Marco Tullio Giordana racconta così il suo primissimo approccio al cinema. Un rapporto che successivamente lo salvò da un periodo molto triste della sua vita, quando assistette miracolisticamente alle riprese della prima scena di Ultimo tango a Parigi di Bertolucci. Per Giordana «è difficile separare il cinema dalle persone che lo incarnano», e in Immaginare la realtà racconta con dovizia di particolari tanto la nascita di alcuni dei suoi più grandi successi – La meglio gioventù, I cento passi, Romanzo di una strage, per citarne alcuni – quanto il loro rapporto con la società, il contesto culturale e anche politico in cui essi presero vita.
Immergersi nell’immaginazione
«In ogni film c’è in filigrana, la società, il Paese, la grande Storia maiuscola – si trova a raccontare il regista rispondendo al critico cinematografico Andrea Bigalli – ma c’è sempre, ed è quello che a me importa di più, la storia minuscola, quella dei personaggi che agiscono o, soprattutto, ne sono agiti». Proprio nel solco di questo rapporto biunivoco nascono gran parte dei suoi film, a volte definiti politici, anche se «Quando definiscono i miei film “politici” non esulto, anzi. Non lo sono per niente, meno che mai nel senso militante o predicatorio del termine». Perché Giordana racconta le storie dei vinti, dei dimenticati, dei piccoli, «gli ultimi della fila, quelli che in foto vengono sempre sfuocati».
Non manca, in questa lunga intervista, il suo rapporto con la televisione, con la cultura italiana, anche con la politica. E un intero capitolo dedicato a mafia e antimafia, con una trattazione estesa di I cento passi ma anche di altri progetti, come Lea e Due soldati.
Un dialogo di ampio respiro sul Marco Tullio Giordana regista e sceneggiatore, una lettura ispiratrice per tutte le persone appassionate che nutrono speranza in un futuro dove il cinema possa ancora contribuire a leggere e comprendere la realtà. Una vera finestra sul mondo dell’immaginazione cinematografica, non a caso impreziosita da foto di scena tratte da molti dei suoi film: un altro modo per immergere totalmente il lettore e spingerlo a immaginare la realtà.
Gli autori
Marco Tullio Giordana, regista e scrittore, attraverso i suoi film ha raccontato importanti pagine di cronaca dell’Italia contemporanea. Tra le sue opere più acclamate: Maledetti vi amerò (1980), Pasolini, un delitto italiano (1995), I cento passi (2000), La meglio gioventù (2003), Romanzo di una strage (2012).
Andrea Bigalli, prete e parroco fiorentino, è docente all’Istituto Superiore di Scienze Religiose della Toscana e socio dell’Associazione Teologica Italiana. Giornalista pubblicista, è critico cinematografico iscritto al Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani. È referente regionale di Libera.