La colomba e il ramoscello
Un dossier per una sensibilità socio-ambientale integrale e non utilitaristica
Mercoledì 28 luglio, per Edizioni Gruppo Abele, esce in libreria La colomba e il ramoscello. Un progetto ecopacifista, scritto dal Movimento Internazionale della Riconciliazione. Un dossier di ampio respiro sul rapporto stretto fra movimenti per la pace e quelli per la salvaguardia dell’ambiente, che propone nuovi modelli di ecopacifismo e riconciliazione fra ambiente e umanità.
Pace, ambiente e disarmo
«Tutto è in relazione», scrive spesso papa Francesco nella sua enciclica Laudato si’ dedicata all’ambiente. Il mondo, i suoi sistemi socio-economici, i suoi ambienti e le sue popolazioni sono in una relazione talmente stretta che è impossibile separare le questioni ambientali da quelle sociali.
Da questi presupposti il MIR (Movimento Internazionale della Riconciliazione) condivide questo dossier che coniuga l’impegno pacifista con quello ecologista. Nella consapevolezza che la corsa agli armamenti, la «terza guerra mondiale combattuta a pezzi» di cui ha parlato il papa, e la pervasiva militarizzazione della cultura e della società civile sono la faccia aggressiva di un modello di sviluppo incompatibile con la giustizia sociale e con quella ambientale. «In Italia mancano 53.000 infermieri e 50.000 medici, ma nelle scuole si fa più propaganda al servizio militare che al servizio sanitario». Serve quindi un nuovo modello di società.
Un approccio laico e spirituale
Richiamando gli insegnamenti dei maestri della nonviolenza e i documenti delle religioni su temi di pace e di salvaguardia del creato, La colomba e il ramoscello correla pacifismo ed ecologia in un comune cammino «per dare alla Terra e ai suoi abitanti più speranze di vita e di pace». Il libro è un dossier molto approfondito sulle organizzazioni ecologiste nazionali e internazionali – da Legambiente a Greenpeace, da Green Cross al WWF – e sulle realtà pacifiste attive in tutto il mondo, con un intero capitolo dedicato alle loro reciproche interconnessioni.
Gli autori elaborano anche un programma costruttivo, fatto di azioni concrete ed efficaci che prefigurino un modello alternativo di difesa e di salvaguardia degli equilibri ecologici, da cui dipende il futuro dell’umanità e dello stesso pianeta. Un modello che sia prima di tutto un cambio di paradigma: «Lascia infatti perplessi un ambientalismo ancora antropocentrico e motivato quasi esclusivamente dalla paura del disastro ecologico prossimo venturo. Soprattutto preoccupa l’assenza di riferimenti alle minacce agli equilibri ambientali derivanti dalla pesante impronta del complesso militare-industriale sul nostro pianeta». Un’etica nonviolenta ed ecologista che scaturisce da una concezione laica della vita ma che non nega una prospettiva spirituale, prima che religiosa, che possa ispirare una visione in cui l’impegno per giustizia, la pace e la tutela del creato ritrovino l’auspicata unità. Per questo il MIR, movimento nonviolento di matrice spirituale, propone una riflessione su questi temi, ipotizzando un progetto in cui abbia un ruolo centrale la riconciliazione tra persone e Stati, ma anche fra l’umanità tutta con una natura finora sfruttata e violata. Poiché tutto è in relazione.
Gli autori
Il Movimento Internazionale della Riconciliazione (MIR) dal 1952 è la branca italiana dell’Ifor (International Fellowship of Reconciliation), un movimento nonviolento internazionale a base spirituale. Vi prendono parte donne e uomini impegnati nel praticare la nonviolenza attiva come stile di vita, come mezzo di riconciliazione nella verità e strumento di trasformazione personale, sociale, economica e politica.