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Comunicato stampa | Mi dispiace, suo figlio è autistico

Mi dispiace, suo figlio è autistico
Madre e figlia, una relazione speciale fra cervelli ribelli

 

Mercoledì 20 febbraio, per Edizioni Gruppo Abele, esce in libreria Mi dispiace, suo figlio è autistico, di Gabriella La Rovere. Come vive una famiglia con una persona autistica? Lo sguardo privilegiato dell’autrice, madre, medico e giornalista, apre una finestra sulla quotidianità delle persone disabili, fra sfide e strategie per vivere una vita soddisfacente.

L’autrice presenterà il libro in occasione della fiera dell’editoria indipendente Book Pride a Milano il 15 marzo alla Fabbrica del Vapore insieme al giornalista e scrittore Massimo Cirri.

Traguardi quotidiani

Programmare le proprie vacanze, andare al ristorante, impegnarsi nella vita di coppia, dormire la notte. Per un genitore di un bambino autistico queste non sono banalità ma veri e propri traguardi. Successi di chi, per il proprio figlio, ha imparato a «dover codificare gli stimoli che provengono dall’ambiente» e a riscrivere la propria giornata di conseguenza. «La nascita di un bambino disabile mette fine al sogno di avere un figlio perfetto. Da questa fase a quella successiva di accettazione della disabilità intercorre un tempo variabile nel quale si mischiano senso di colpa, vergogna verso se stessi e verso il figlio, rabbia, impotenza, depressione e nuovo slancio propositivo».

Mi dispiace, suo figlio è autistico non è un saggio sull’autismo per addetti ai lavori, ma una raccolta viva di esperienze, una narrazione intima di relazioni quotidiane. Insieme alle difficoltà delle persone neurodiverse il libro affronta i timori dei genitori che, privi di un supporto adeguato, vivono con sofferenza le incertezze e le paure sul futuro e sull’inclusione dei propri figli. In una società poco capace di accogliere le diversità, «sempre più tesa alla perfezione, quella estetica prima di quella mentale», i genitori di figli disabili si sentono soli e isolati: questo libro è un invito a fare rete, lottare e fare cultura tutte e tutti insieme, come invita a fare anche Gianluca Nicoletti nella sua postfazione scellerata.

Temi scomodi

Gabriella La Rovere intreccia il suo vissuto personale con storie del passato e biografie di personaggi noti, passando per i classici di cinema e letteratura: «I racconti sono un vero manuale per chi decide di occuparsi di persone autistiche, dal medico all’educatore, e sono uno spaccato dolente per il genitore che si rivede come in uno specchio». L’autrice tratta il tema dell’autismo senza troppi moralismi o discorsi astratti, ma muovendo da episodi quotidiani tratti da una realtà cruda dove, ad esempio, andare a fare la spesa potrebbe causare un attacco di panico senza apparenti motivi. Non mancano riflessioni sui diritti e le esigenze di chi, come lei, si trova a essere genitore di un bambino autistico.

Una lettura chiara di quelli che sono oggi i problemi e gli argomenti scomodi da affrontare quando si parla di autismo, dalle difficoltà a trovare insegnanti competenti e percorsi scolastici adeguati fino a temi delicati come la sessualità delle persone disabili e il dopo di noi. Molti spunti per un dibattito che stenta a prendere piede nel discorso pubblico.

L’autrice

Gabriella La Rovere è medico, giornalista, autrice di teatro e madre di Benedetta. È responsabile del Centro di documentazione delle buone prassi in ambito familiare e sociale con sede a Todi e animatrice del sito Per noi autistici. Ha scritto L’orologio di Benedetta e Hello Harry! Hi Benny! (Mursia, 2014 e 2016), Alice e altre storie (Augh, 2018) e Pedagogia della lettura ad alta voce (Armando, 2018).

IL LIBRO

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