Indicativo futuro: le cose da fare
Dieci passi verso una nuova sinistra
Mercoledì 20 settembre esce in tutte le librerie Indicativo futuro: le cose da fare – Materiali per una politica alternativa, a cura di Livio Pepino e con i contributi di Anna Falcone, Mario Pianta, Lorenzo Marsili, Yanis Varoufakis, Federico Martelloni, Giuseppe De Marzo, Christian Raimo, Filippo Miraglia, Alessandra Algostino e Tomaso Montanari.
Il Libro
Questa raccolta eterogenea di dieci contributi è, a tutti gli effetti, una proposta di discontinuità con l’attuale corso delle cose. «Una discontinuità – come afferma Livio Pepino nell’introduzione – di programmi, di comportamenti, di pratiche politiche, di forme di rappresentanza, di personale politico, di classe dirigente». I dieci autori raccolgono idee ma soprattutto suggerimenti ed esempi concreti: un vero e proprio vademecum di “cose da fare”, come suggerisce il titolo, per condurre il nostro Paese fuori dalla crisi economica e politica in cui si è arenato. Non il manifesto di una nuova forza politica, ma un libro di sinistra, che parla di riconoscimento dei diritti civili e umani, di accoglienza e della nostra Costituzione che va rispettata, come scrive Anna Falcone, «a partire dai fondamentali, indicati nei suoi primi articoli. Sovranità, dignità delle persone, diritti inviolabili, lavoro, uguaglianza e pari dignità sociale, pluralismo, divieto di discriminazioni, ruolo dello Stato nella rimozione degli ostacoli al pieno sviluppo della persona umana».
Sinossi
Dieci autori scrivono dieci approfondimenti su altrettanti temi: una raccolta di cose da fare subito e bene. Nell’introduzione Livio Pepino racconta della necessità di voltare pagina, data la crisi che in Italia sta mettendo in discussione il concetto stesso di democrazia. Anna Falcone nel suo contributo, dal titolo Attuare la Costituzione, spiega quanto sia importante ripartire dalla sovranità popolare, protetta fortemente dalla nostra carta fondamentale. Mario Pianta in Fai l’economia giusta racconta i danni del lasciar guidare un Paese esclusivamente ai mercati, quando al primo posto dovrebbero esserci la politica e le sue scelte. Con Tre tesi sull’Europa Lorenzo Marsili e Yanis Varoufakis propongono un modello di disobbedienza costruttiva per risollevare l’Unione Europea. Federico Martelloni affronta invece il tema dei diritti del lavoro subordinato in Tenere insieme lavoro e libertà, per superare definitivamente quel “ricatto del bisogno” esistente fra datore di lavoro e dipendente. È il reddito di cittadinanza il fulcro di Il reddito per tutti: una questione di giustizia di Giuseppe De Marzo, in cui l’autore ci spiega come i soldi ci sono, ma vanno distribuiti bene. In Quale scuola? Domande in attesa di risposta Christian Raimo si chiede quali siano le modalità con cui risollevare le condizioni a volte imbarazzanti della scuola italiana, fra disuguaglianze e dispersione scolastica. Filippo Miraglia si scaglia contro i predicatori d’odio, in Migranti: ribaltare il tavolo, che con fake news e dati inventati riescono a imporre una politica anti immigrati distorcendo la realtà e consolidando lo straniero come «capro espiatorio delle contraddizioni della società». Sta ad Alessandra Algostino indicare quanto l’unico anticorpo contro l’oligarchia di pochi sia la partecipazione collettiva di ognuno e ognuna di noi alla res publica nello scritto Partecipazione e democrazia. A concludere, Tomaso Montanari in Per una nuova sinistra elenca proposte concrete per una sinistra che guardi al futuro e si distacchi dagli errori compiuti finora, dai personalismi e dalle grandi intese.