Dov’è finita la dolcezza?
Dal 31 marzo 2015 gli Ospedali psichiatrici giudiziari (Opg) sono chiusi per legge. Ma sono chiusi davvero? E perché l’Italia ha impiegato tanto a porre fine all’«estremo orrore per un Paese civile»? E ancora, qual è il futuro delle Rems e delle strutture destinate ad accogliere i folli-rei?
Esce il 17 giugno il libro Roba da matti. Il difficile superamento degli Ospedali psichiatrici giudiziari di Michele Miravalle, giovane avvocato astigiano, da anni collaboratore dell’Associazione Antigone Onlus. Attualmente è assegnista di ricerca alla facoltà di Giurisprudenza di Torino e coordinatore nazionale dell’Osservatorio sulle condizioni detentive dell’associazione Antigone.
Il libro
Le pagine del libro raccontano, attraverso una meticolosa ricostruzione storica e un’attenta analisi sociologica, la storia del rapporto tra la società civile e quelli che l’uomo della strada chiama pazzi criminali e il giurista, più tecnicamente, folli-rei, uomini e donne sospesi tra le ragioni (e i torti) del diritto e della psichiatria, tra punizione e compassione.
A ricostruire passato, presente e futuro degli Opg, dice Miravalle, viene da domandarsi dove sia finita la dolcezza, mutuando il termine da M. Foucault, che nel suo Sorvegliare e punire. Nascita della prigione (Einaudi, Torino, 1976) intitola il secondo capitolo “Dolcezza delle pene”.
E l’autore fa esattamente questo, ricostruisce l’intera storia degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari dagli albori, seguendone le tappe fondamentali e ricostruendo anche il dibattito politico che ha portato, nei 200 anni di storia di questa istituzione, alle numerose modifiche e cambiamenti. Fino a quando nel 2015 gli Opg sono stati ufficialmente chiusi.
Ma a questo punto si aprono altrettante questioni spinose: chi raccoglierà l’eredità dei tanto controversi Opg? Cosa ne sarà dei 793 internati (dati del Dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria, aggiornati al Settembre 2014)? E dei 553 lavoratori, tra personale di custodia (operatori di polizia penitenziaria) dipendenti del Ministero della giustizia, personale amministrativo e personale sanitario?
D’altronde, dall’analisi storica si evince che una delle caratteristiche principali dell’Opg è la sua tenacia. Più volte è sembrato giunto il momento di un suo definitivo superamento, che tuttavia non si è mai realizzato completamente.