Comunicati stampa

Comunicato stampa | Cassandra è ancora muta

Cassandra è ancora muta

Quando Cassandra non parla, siamo tutte e tutti in pericolo

 

Mercoledì 28 settembre, per Edizioni Gruppo Abele, esce in libreria Cassandra è ancora muta, di Tomaso Montanari. In questa nuova edizione ampliata e aggiornata di Cassandra muta. Intellettuali e potere nell’Italia senza verità, Tomaso Montanari torna sul delicato rapporto fra intellettuali, politica e verità anche alla luce dei più recenti fatti che hanno sconvolto l’Italia e il mondo.

 

Schierarsi per chi?

È giusto che gli e le intellettuali si schierino? E se sì, schierarsi per cosa, per chi? Da queste domande partiva la riflessione di Tomaso Montanari, storico dell’arte e rettore dell’Università per Stranieri di Siena, quando nel 2017 pubblicava Cassandra muta. Intellettuali e potere nell’Italia senza verità. Domande attualissime a cui Montanari dava una risposta allora e la rinnova in Cassandra è ancora muta: sì, gli intellettuali devono schierarsi, ma per la verità. Per pungolare, per stimolare riflessioni, per indurre un cambiamento, in meglio si spera, della società nella quale viviamo.

Montanari esalta il ruolo degli intellettuali che, con le loro domande scomode, dovrebbero essere portatori di un sapere critico in grado di demistificare la realtà e illuminare la verità. Dovrebbero, al condizionale: perché quando uomini e donne della cultura scelgono di stare dalla parte del potere – qualsiasi potere – perdono la capacità creativa di stimolare ragionamenti e indurre cambiamento. Come Cassandra, preferiscono tacere. «Quando Cassandra tace è perché sta sul carro del vincitore: e poco cambia che ci sia salita volontariamente, che ci si trovi senza accorgersene o che ci sia stata tradotta in catene. Poco cambia: perché il risultato è lo stesso, il suo silenzio». Un silenzio imperdonabile, al quale molti pensatori paiono essere votati.

Cassandra sul carro del fascismo

Cassandra è ancora muta riprende interamente il ragionamento sul rapporto fra intellettuali, cultura e potere già presente nella prima edizione, ma lo amplia alla luce di alcuni fatti che, nei cinque anni che separano le due edizioni, hanno completamente ribaltato il mondo: la pandemia di Covid-19, la guerra della Russia, la deriva neofascista di alcuni movimenti politici italiani. Elementi a cui Tomaso Montanari dedica un intero nuovo capitolo finale.

Proprio quando il ruolo dei pensatori e delle pensatrici del nostro Paese si fa più necessario, Montanari denuncia un appiattimento senza precedenti su posizioni di comodo, prone al potere e allo status quo. «Gli organi di comunicazione più autorevoli nell’Italia di oggi percepiscono se stessi non come luoghi della critica, ma come luoghi di costruzione del senso di appartenenza a un “sistema”»: una frase scritta nel 2017 che risuona pesantemente anche nel 2022.

Nel rapporto fra sapere e potere, Montanari si chiede quale debba essere il ruolo delle università e della scuola, luoghi dove nasce e si nutre la cultura e la «capacità di elaborare una critica del presente, di avere una visione del futuro e di forgiarsi gli strumenti per costruirlo».

Anche sul rapporto fra intellettuali e politica Tomaso Montanari è netto: «Cassandra muta è, questa volta, sul carro peggiore: quello di un fascismo mai davvero estinto, e oggi pronto a risorgere e a governare di nuovo il Paese».

Nella metafora di un Paese – anzi, una società – in guerra, Montanari paragona gli intellettuali a sentinelle della verità, che suonano l’allarme per avvisare del pericolo imminente. Da una posizione privilegiata – un privilegio di cui essere consapevoli – le donne e gli uomini della cultura possono guardare più lontano, verso un orizzonte più ampio. E rendersi conto, prima che sia troppo tardi, dell’arrivo dei nemici della libertà, dei diritti, dell’uguaglianza, della democrazia e dello Stato di diritto.

Quando, per scelta, abdicano al loro ruolo di vedette del futuro, il loro silenzio genera mostri.

L’autore

Tomaso Montanari, storico dell’arte e saggista, è rettore dell’Università per stranieri di Siena. Prende parte al discorso pubblico sulla democrazia e i beni comuni. Per Edizioni Gruppo Abele, insieme a Francesco Pallante, è direttore della collana di classici Futuro Remoto.

IL LIBRO

Cassandra è ancora muta, di Tomaso Montanari
Back to list