Isole carcere
«Ogni isola è, a suo modo, piccola»
Mercoledì 2 febbraio, per Edizioni Gruppo Abele, esce in libreria Isole carcere. Geografia e storia, di Valerio Calzolaio. Dall’antichità ai giorni nostri, un compendio storico e sociale arricchito da fotografie, cartine, dati e grafici sui temi dell’isolamento e della carcerazione insulare.
Dalla Grecia antica ai giorni nostri
Da sempre parte della storia umana, le isole sono state approdo e scoperta, nuove terre fertili e ricche di risorse. Ma anche luoghi di passaggio, ritiri solitari e, in alcuni casi, carceri durissime. «Ci sono una storia e una geografia delle isole carcere, fatte di deportazioni, morti e fughe; di detenuti, guardie e residenti. In isole di ogni continente sono state isolate famose personalità storicamente rilevanti e considerate pericolose per il potere costituito». Luoghi per isolare – appunto – e per impedire la fuga, ma anche per rendere più dura e penosa la prigionia. E la mente corre subito al confino politico del periodo fascista, spesso su isole, ma anche a Napoleone che trovò la morte sull’isola di Sant’Elena, a 1900 kilometri di distanza dalla costa più vicina.
Valerio Calzolaio è preciso nella sua analisi: sono certificate isole carcere in ogni bacino oceanico e in ogni mare interno. E non si parla di residui di un passato lontano: alcune carceri su isola sono tutt’ora in funzione, come l’italiana Favignana.
Isole carcere riflette non solo sulla storia e sulla geografia delle nazioni e sulla scelta di costruire sulle isole le loro prigioni, ma anche – e forse soprattutto – sul concetto stesso di prigionia e sulla negazione dei diritti delle persone detenute, allontanate dalla società e dalla terraferma, private di ogni vicinanza umana.
Un approccio multidisciplinare
Isole carcere è un volume molto denso di dati e analisi multidisciplinari, ed è suddiviso in tre sezioni. Una prima parte è dedicata al delineare gli aspetti storici, biologici e socioculturali che hanno portato gli esseri umani – i sapiens – a raggiungere e colonizzare le isole e a utilizzarle come carceri. Dalla Grecia antica fino ai giorni nostri, Valerio Calzolaio ripercorre l’evoluzione della detenzione insulare e ne presenta le ricadute sociali e psicologiche sulla popolazione e sugli stessi detenuti, disumanizzati e spesso abbandonati.
La seconda parte è dedicata alle 22 schede relative ad altrettante isole carcere nel corso della storia, scelte fra centinaia per costituire una narrazione unitaria rappresentativa di tutte. Ogni scheda è accompagnata da fotografie e mappe, per rendere più vivido ed emozionante il viaggio attraverso queste realtà. Da Alcatraz a Goli Otok, da Garden Key ad Hashima, passando per Asinara, Favignana e Lampedusa, tuttora terra di confine e filtro detentivo per migranti costretti nei centri di smistamento e rimpatrio. Le schede raccontano spaccati di vita reale ma anche i tanti universi narrativi nati attorno alle isole carcere: dal film Fuga da Alcatraz a Edmond Dantès, l’unico personaggio mai fuggito dall’isola di If.
Infine, nella terza parte, Valerio Calzolaio raccoglie e classifica tutte le isole carcere conosciute: un elenco unico nel suo genere, aperto e sperimentale, che invita il lettore a segnalare quelle mancanti.
Un volume dal carattere fortemente eclettico per conoscere un tema poco affrontato ma, davvero, ubiquo.
L’autore
Valerio Calzolaio, giornalista e saggista, è stato deputato dal 1992 al 2006 e sottosegretario al Ministero dell’ambiente tra il 1996 e il 2001. Tra le varie pubblicazioni è autore di Ecoprofughi (Nda 2010), Da Moro a Berlinguer (con Carlo Latini, Ediesse, 2016), La specie meticcia (People, 2019), Libertà di migrare (con Telmo Pievani, Einaudi, 2016).