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Comunicato stampa | Storie di ragazze che non volevano essere belle

Storie di ragazze che non volevano essere belle

Integrare narrazione e scienza, storia e medicina, per capire i disturbi alimentari

 

Mercoledì 11 ottobre, per Edizioni Gruppo Abele, esce in libreria e online Storie di ragazze che non volevano essere belle, di Angela Spalatro e Ugo Zamburru. I disturbi del comportamento alimentare raccontati attraverso le testimonianze di giovani donne che ne sono uscite: un’analisi curata da due psichiatri da sempre attenti all’aspetto umano della psichiatria e della medicina.

Incontrare la persona che i sintomi nascondono

I disturbi della nutrizione e dell’alimentazione (anche DCA, “disturbi dei comportamenti alimentari”) sono malattie psichiatriche complesse, caratterizzate da pensieri patologici e ossessivi legati all’immagine corporea e al cibo. Questi pensieri alterano in modo significativo e disfunzionale il comportamento alimentare delle persone, mettendo a rischio la loro salute e, se non trattati, possono essere fatali.

In Italia soffrono di disturbi alimentari circa 3 milioni di persone, e il numero dei nuovi casi ogni anno si aggira attorno ai 30.000 soggetti. I numeri sono impressionanti, ma «ci preme sottolineare che per noi occorre sostituire ai numeri, che sono freddi, le storie delle persone. E lo facciamo per una ragione precisa: i disturbi alimentari hanno il loro nodo nella complicata gestione delle emozioni, e le storie delle persone altro non sono che la casa delle loro emozioni». Queste parole degli psichiatri Ugo Zamburru e Angela Spalatro introducono il loro libro Storie di ragazze che non volevano essere belle.

Il saggio, pubblicato a ridosso della giornata mondiale della salute mentale del 10 ottobre, mira a esplorare in profondità le vite delle persone. Lo fa attraverso dodici testimonianze, vere e drammatiche, di donne che sono sopravvissute ai disturbi dell’alimentazione. Storie che ci raccontano di paure, negazione, richieste d’aiuto, trasformazioni e guarigioni. «La relazione di cura non è solo l’incontro di due biologie, ma di due universi: il paziente e il terapeuta, la persona e la sua famiglia, la famiglia e il sistema società». Come insegnava Franco Basaglia, cercando di incontrare le persone che i sintomi nascondono.

Coinvolgere per capire

Storie di ragazze che non volevano essere belle è strutturato in tre parti. Nella prima, le testimonianze raccolte e commentate da Ugo Zamburru e Angela Spalatro trascinano il lettore nella vita delle ragazze e del loro contesto sociale e familiare. Solo incontrando una persona e la sua storia si può aprire uno squarcio di consapevolezza: «Abbiamo anche la speranza di coinvolgervi – commentano Spalatro e Zamburru – perché nessun problema può essere delegato unicamente agli specialisti».

La seconda parte, “Piccoli sguardi sui disturbi”, racchiude un breve compendio sugli aspetti chiave utili a comprendere il fenomeno dei DCA e il ruolo di scuola, famiglie e società nella loro prevenzione.

L’ultima parte, intitolata “A chi rivolgersi”, è invece una raccolta di risorse utili per orientarsi su cosa fare in caso di disturbi dell’alimentazione: dove andare, quali professionisti contattare e a quali associazioni e realtà chiedere aiuto.

Gli autori

Angela Spalatro è psichiatra e PhD in Neuroscienze. Lavora in ambito comunitario, dove oggi sperimenta in prima persona la ricerca intesa come reciprocità nella relazione con le persone portatrici di sofferenza psichica.
Ugo Zamburru è psichiatra e già presidente di Arci Torino. Inventore e animatore per oltre dieci anni del Caffè Basaglia di Torino. Per Edizioni Gruppo Abele ha scritto, ancora insieme ad Angela Spalatro, Piccolo manuale di sopravvivenza in psichiatria (2021).

IL LIBRO

Storie di ragazze che non volevano essere belle, Angela Spalatro, Ugo Zamburru
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