La nostra salute
Promemoria controcorrente per il dopo pandemia
Mercoledì 11 maggio, per Edizioni Gruppo Abele, esce in libreria La nostra salute. Promemoria controcorrente per il dopo pandemia, di Gianni Tognoni. L’autore ripercorre i danni prodotti dal modello aziendalistico sul servizio sanitario nazionale e fa il punto sulle responsabilità politiche. Con un invito – subito! – a riportare la Salute al servizio dei cittadini e delle cittadine.
La prima presentazione del volume si terrà venerdì 20 maggio durante il XXXIV Salone Internazionale del Libro di Torino insieme all’autore e all’ex ministra della salute Rosy Bindi.
La salute non è solo voce di spesa!
La pandemia è stata una calamità inattesa che ha portato a cambiamenti radicali all’interno della società e risvolti drammatici nella nostra sfera di vita personale e collettiva. Gianni Tognoni la definisce «sentinella di cosa significa essere partecipi di una globalizzazione che entra nel quotidiano della vita e mostra la non-autonomia dei nostri processi decisionali». Viviamo in una realtà diversa, dove i bonus estemporanei elargiti alla popolazione sono promesse – o trappole – per negare la realtà dei fatti: il nostro sistema non è stato in grado di rispondere adeguatamente a questa emergenza di portata internazionale. Ma non è tutta colpa del covid: questa epidemia ha solamente messo in luce carenze da sempre sotto gli occhi di tutti e per nulla nuove nel contesto italiano. Le differenze da regione a regione e fra nord e sud, le gerarchie nelle priorità, l’esclusione di intere fasce di popolazione, delle persone straniere, di quelle senza fissa dimora, dei più poveri. Un modello di sanità che rende l’articolo 3 della nostra Costituzione completamente inattuato, e l’articolo 32 – quello sulla salute come «fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività» – di scarsissimo valore attuativo.
Ritorno alle origini
In questo articolato saggio l’autore analizza la distanza crescente tra il rigore ufficiale delle metodologie scientifiche e i bisogni reali delle persone, documentando disuguaglianze e iniquità. Le domande che Gianni Tognoni si pone su cosa non funzioni nel Sistema sanitario sono tante, ma per prima cosa è essenziale individuare quali siano le necessità di cittadini e cittadine e le lacune dei servizi offerti dallo Stato: la salute è infatti un diritto fondamentale di ogni individuo, indifferentemente dalla classe sociale e dalla fascia d’età. Gianni Tognoni propone un discorso radicale: il Sistema Sanitario Nazionale, nato insieme alla Costituzione, è stato considerato fra i migliori al mondo fin quando ha obbedito ai criteri di sostenibilità e ha risposto alle richieste fondamentali della cittadinanza. Le successive riforme in senso aziendalistico lo hanno però reso sempre più distante dai bisogni reali, completamente disinteressato a un progetto-salute tanto individuale quanto collettivo. Rinviando a un futuro mai definito le promesse di riforma del welfare, la salute è diventata mera voce di spesa. «La sanità è affidata a un ministero che continua a chiamarsi della salute, ma il cui ultimo “piano” è della fine del secolo scorso: preistorico, rispetto alle crisi degli ultimi due decenni». Tognoni propone un ritorno alle origini: la sanità non può e non deve ridursi a un capitolo di mercato che deve produrre ricchezza, ma deve tornare a essere un servizio rivolto a tutte e tutti, senza distinzioni. O a farne le spese sarà la tenuta stessa del nostro vivere comune.
L’autore
Gianni Tognoni è medico e, per 40 anni, responsabile della ricerca Clinica dell’istituto Mario Negri, nell’ambito di sperimentazione e politica dei farmaci, cardiologia, terapia intensiva, medicina generale, infermieristica, psichiatria, con interessi specifici in epidemiologia comunitaria e salute pubblica internazionale. Dal 1979, segretario generale del Tribunale Permanente dei Popoli.